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EDUCAZIONE DEL CANE

GERARCHIA: a differenza delle vecchie teorie, che descrivono la gerarchia presente nel branco animale come qualcosa di rigido e severo, con soggetto alfa a cui sono sottomessi tutti gli altri membri, le nuove teorie, basate su studi effettuati su branchi in natura e non in cattività, invece parlano di una GERARCHIA DI TIPO FAMILIARE: il branco è composto da padre, madre, prole (2-3 generazioni) soggetti anziani (nonni), con possibilità di unione di più famiglie in un unico branco.

Per tale ragione é opportuno che il proprietario si comporti in maniera autorevole (non autoritaria) nei confronti del proprio cane, come un padre con i figli. Avere un comportamento costante, dare fiducia al proprio cane, rispettare i suoi bisogni e inserire delle regole nella vita quotidiana sono la chiave per una buona relazione, priva di problematiche comportamentali da parte del cane. Il cane dovrà vedere il proprietario come una guida, una persona di cui fidarsi e quindi seguire, maggiore è il tempo che il cane trascorre con il proprietario, migliore sarà il rapporto che si instaura tra i due soggetti. In questo modo l'animale tenderà a seguire ed obbedire il suo umano in maniera spontanea, senza alcun particolare addestramento, senza alcuna costrizione e violenza (calci, pugni, strattoni). È importante ricordare che il cane è un animale sociale e quindi lasciarlo da solo in giardino o in casa per molte ore vuol dire isolarlo. 
Il cane ha bisogno di fare attività fisica (camminare, correre, giocare) quotidiana, che non é compresa nelle brevi passeggiate per i bisogni fisiologici, ed attività specifica di razza (attività quanto più simile al lavoro per cui quella determinata razza é stata selezionata negli anni o comunque un'attività molto gradita al cane.)

IGNORARE I COMPORTAMENTI SBAGLIATI: Ogni atteggiamento sbagliato del cucciolo e del cane adulto deve essere ignorato: non sgridarlo, non guardarlo, non toccarlo. Se lo rimproverassimo o reagissimo strattonandolo o peggio maltrattandolo, otterremmo solo la sua paura, avremmo un animale confuso ed inibito e di conseguenza reazioni sbagliate. E’ importante ricordare che non si deve mai tentare di imporre la nostra autorità con la forza e tanto meno con la violenza.

CUCCIA/RIPOSO: durante il giorno la cuccia può essere collocata in qualunque parte della casa, purché sia un posto tranquillo lontano dai punti di passaggio. Deve essere un posto sicuro, dove il cane sa che può riposare senza essere disturbato, soprattutto se in casa ci sono ospiti che potrebbero infastidirlo. Durante la notte è importante che il cane dorma nella stessa stanza dei proprietari, che rappresentano il suo branco.

AUTOCONTROLLO: sono tanti gli esercizi utili per insegnare l’autocontrollo al nostro cane, tra questi descriviamo quello per il controllo del morso: è bene introdurre un gioco facendo capire al cane che se mordicchia quello si continua a giocare se morde le mani si interrompe il gioco.

RICHIAMO: All’inizio bisogna provare a chiamare il cane da un posto all’altro della casa soprattutto quando è impegnato a fare qualcosa: ogni volta che accorrerà, va premiato con coccole prolungate (se gradite) e bocconcini. Poi si passerà all’esterno (giardino) ed infine a spazi sempre più ampi. Se il cane non risponde, non bisogna sgridarlo né punirlo (sapere di essere punito è un buon motivo per non tornare), evitare di alzare la voce, agitarsi peggiorerebbe la situazione, ma ignorarlo ed allontanarsi andando nella direzione opposta. Quando avrà imparato il meccanismo, la ricompensa potrà essere ridotta ma mai eliminata del tutto: tornare dal proprietario deve sempre restare la cosa più piacevole e remunerativa. RICORDA se il rapporto tra cane e proprietario è molto forte non ci sarà bisogno di molti premi, lui sarà contento di ritornare dal suo umana perché saprà di aver fatto la cosa giusta.

I BISOGNI IN CASA/ALL’APERTO: a differenza del gatto che di solito dopera spontaneamente la lettiera e non sporca in casa, nel cane è necessario armarsi di un po’ di pazienza e buona volontà, qualche incidente di percorso va messo in conto. Quando accade, il cucciolo non deve essere sgridato o punito altrimenti penserà che è vietato fare i bisogni e non potendone fare a meno li farà di nascosto (semmai si può interromperlo prendendolo in collo ed accompagnandolo fuori, anche se spesso, una volta all’esterno, non ricomincia a farli). In sostanza va premiato quando evacua nel luogo desiderato con coccole e bocconi non appena ha concluso (senza interromperlo). Per facilitare questa eventualità è bene portarlo fuori frequentemente e regolarmente (ogni 2 ore ed in seguito 3/4).  Non bisogna arrendersi anche se all’inizio si tratterrà per evacuare appena rientra in casa; grazie alla costanza imparerà. Ricorda che lo stimolo si presente quasi sicuramente: appena il cane si sveglia, dopo il gioco e dopo i pasti. Il tempismo è la cosa più importante che abbrevia i tempi di apprendimento, più volte il cane evacuerà all’esterno, più perderà l’abitudine di farla in casa. Per i cani più timorosi, portarlo in luoghi tranquilli può essere utile per convincerlo che farla fuori non è pericoloso per la vita.
L’utilizzo della traversina in casa è un’arma a doppio taglio, fate attenzione!!

Affidarsi ad un esperto qualificato eviterà di commettere errori anche molto gravi.

Informazioni fornite alla dottoressa Federica Accardi (Tecnico veterinario ed Educatore Cinofilo Professionista)